Cronache di spionaggio industriale
Scritto da Spiare.com • Giovedì, 11 dicembre 2008 • Commenti 0 • Categoria: SpionaggioLo spionaggio è
affascinante. Condannabile moralmente, ma comunque affascinante. Un
cocktail di istinti pre-adolescenziali sapientemente mescolati – e non
agitati – che alimentano le nostre fantasie. Muoversi nell'ombra,
giocare con le identità, adoperare strumenti che appaiono per quello
non sono. Insomma, è uno spazio di improbabilità che nella letteratura
di genere e nella cinematografia ha mostrato solo una delle sue tante
facce. Probabilmente la più ammiccante, commerciabile e meno aderente
alla realtà.
Crollato il muro di Berlino, scomparsa l'Unione Sovietica ed
evaporata di conseguenza la Guerra Fredda lo spionaggio internazionale
si è concentrato su nuove frontiere. In un contesto capitalistico
avanzato non poteva che insinuarsi nel campo economico e quindi in
quello industriale.
Basta, quindi, con i bronzei
James Bond… porte aperte agli analisti, gli informatici, ai nerd. Clark
Kent ha ucciso Superman e lo ha fatto per soldi. Quanti? Beh, secondo
gli esperti statunitensi in sicurezza si parla di circa 200 miliardi di dollari all'anno.
E non si tratta sempre di professionisti, ma anche di ex-dipendenti che
nel baracchino, invece di tenere ciò che resta del loro pasto,
trasportano memorie portatili con progetti industriali, dati finanziari e quant'altro.
I media se ne occupano poco in genere, ma il fenomeno è mondiale.
Nel 1968 l'Unione Sovietica inaugurò il suo primo aereo passeggeri
supersonico Tu-144.
Copia spiccicata del Concorde anglo-francese, presentato alla stampa
internazionale poco tempo dopo. Secondo i documenti di un dissidente
del KGB, Vasili Mitrokin, fu proprio una spia russa – nome in codice
Ace – ha sottrarre migliaia di progetti e specifiche tecniche del Concorde. Il Concordski, comunque, non riuscì benissimo: nel 1973, durante il Paris Air Show, per un guasto si schiantò al suolo uccidendo 13 spettatori. A seguito di questo venne ritirato dal mercato.