Usa, Pentagono. Centinaia di nuovi agenti nel mondo per i suoi servizi segreti
Scritto da Spiare.com • Giovedì, 6 dicembre 2012 • Commenti 0 • Categoria: Servizi Segreti
Non meritano attenuanti gli 007 della Cia responsabili della extraordinary rendition di Abu Omar. La Corte d'appello di Milano ha confermato le condanne di primo grado ma è stata più inflessibile del Tribunale perché ha revocato la concessione delle «generiche» ai 23 agenti segreti americani colpevoli del rapimento dell'ex imam di Milano, aumentando gli anni di carcere da scontare: 9, invece di 8, per Bob Seldon Lady, ex capo della Cia a Milano; 7, invece di 5, per gli altri.
Quanto agli 007 italiani - secondo l'accusa «complici» degli americani - la Corte ha confermato il «non luogo a procedere» a causa del segreto di stato: prosciolti quindi Niccolò Pollari, all'epoca direttore del Sismi (ora Aise), il suo vice Marco Mancini e altri tre, mentre per Pio Pompa e Luciano Seno è stata confermata la condanna per favoreggiamento, ma la pena è stata ridotta da 3 anni a 2 anni e 8 mesi. Tutto da rifare, invece, a causa di un difetto di notifica degli atti, per Jeff Castelli, ex numero uno della Cia in Italia considerato dall'accusa la «mente» del sequestro insieme a Pollari, nonché per Betty Madero e Ralph Russomanno, prosciolti in primo grado perché coperti da immunità diplomatica. La Corte ha infine confermato la condanna (tranne per Seno e Pompa) al risarcimento di 1,5 milioni di euro in favore di Abu Omar e della moglie
I libri di storia economica e di diritto dell'economia indicano una varietà di strumenti con i quali gli stati hanno protetto e proteggono le loro industrie contro la concorrenza straniera.
Disponiamo di trattazioni approfondite delle tariffe, delle regole tecniche escludenti, degli aiuti finanziari, delle commesse pubbliche, ma assai raramente leggiamo qualcosa sulla protezione che più sta prendendo piede al nostro tempo, quella di mettere a disposizione delle imprese i servizi segreti, tanto in chiave difensiva, quanto a volte in chiave offensiva.
Abituati come siamo ad accoppiare i servizi segreti alle istituzioni politiche e alla difesa militare, quella fra gli stessi servizi e le imprese ci appare un po' una strana coppia. Ma a pensarci bene ci si accorge presto che la coppia è assai meno strana di quanto non sembri.
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La risposta che Simon Wiesenthal, il «cacciatore di nazisti» diede a Eric Frattini, autore del saggio «Le spie del Papa», edito da Ponte Alle Grazie, non dava spazio a repliche.
«Il miglior servizio segreto al mondo non è il Mossad e non lo è il Kgb, tantomeno la Cia o l'MI6 ma l'Entità».
Frattini la conosce bene, l'Entità, il servizio segreto fondato da Pio V nel 1566 come Santa Alleanza, silente quanto i corridoi del Vaticano ma attivo in tutto il mondo.
Le ha dedicato un libro, schizzato nelle zone alte delle classifiche di vendita al di qua e al di là dell'oceano.
Ora, con «Le spie del papa», edito da Ponte Alle Grazie (gruppo Mauri-Spagnol), il giornalista peruviano spiega come i suoi agenti abbiano organizzato, intessuto e ramificato una rete di straordinaria efficacia che ha agito nella Scozia di Maria Stuarda e nel Terzo Reich come nell'Unione Sovietica di Stalin e poi nel blocco comunista.
Un'«intelligence» pragmatica e raffinata, una «avanguardia della fede» che, nel postulato dell'obbedienza, ha lasciato tracce in ogni angolo del pianeta.
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